Da molto tempo Angelo Gaja, il più famoso abitante del villaggio di Barbaresco, si distingue in tutto il mondo per i vini italiani preparati con cura e senza compromessi, di altissima qualità ed esclusività. Anche nel suo avamposto di Ca' Marcanda, nella regione di Bolgheri, l'importante enologo produce gocce eleganti nel suo stile inconfondibile, che si combinano con le caratteristiche locali tipiche del terroir. I vini offrono un'immagine lucida e moderna della zona di coltivazione toscana, ancora piuttosto giovane. La bella cantina di Castagneto Carducci produce meravigliosi tagli bordolesi con le varietà internazionali Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e un po' di Syrah. Le uve di altissima qualità crescono su una superficie vitata di circa 100 ettari. Gran parte dei vigneti sono disposti a forma di cintura intorno alla cantina, dove ogni anno vengono tappate circa 450.000 bottiglie.

Il futuristico complesso di cantine di Ca' Marcanda è estremamente moderno e dal design generoso. Scompare quasi completamente sotto la superficie della terra. I locali garantiscono la migliore lavorazione delle uve. Gaja ha fatto costruire la cantina all'interno di una montagna in modo che si fondesse completamente con il paesaggio da tre lati. Davanti ci sono i cipressi, che il proprietario ha piantato vicino a tutte le sue tenute vinicole in piccoli gruppi di cinque alberi ciascuno. Perché lo faccia, dice lui stesso, non lo sa con precisione. Tuttavia, dice Gaja, "i cipressi saranno ancora lì quando io non ci sarò più". Il Camarcanda Bolgheri, corposo e fruttato, pressato nella tenuta, è il prodotto più costoso della gamma. Il vino nobile è prodotto con Merlot, Cabernet Sauvignon e un po' di Cabernet Franc.

Finché Angelo Gaja non è riuscito ad acquisire i vigneti della tenuta Ca' Marcanda, ha avuto bisogno di molti nervi e pazienza. Le trattative con l'ex proprietario degli appezzamenti, che all'epoca erano ancora poco coltivati, sono state molto lunghe. I nomi di alcuni vini si riferiscono a queste lunghe discussioni. Promis, ad esempio, un vino IGT ottenuto da Merlot, Syrah e Sangiovese, deriva dalla parola italiana promessa. Il nome vuole riassumere la promessa di qualità e la ricompensa della cura e dell'eccellenza nella creazione. Magari - questo IGT è composto per metà da Merlot e in parti uguali da Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc - si traduce dall'italiano come forse. Con un po' di immaginazione, dal nome di questo vino si può ricavare la seguente domanda: "Forse mi venderà gli appezzamenti, ma forse no". SUPERIORE.DE

"Stilisticamente i vini sono moderni, pur seguendo la tradizione ancora giovane di Bolgheri. Frutto pieno, denso, uso preciso del legno per vini pienamente all'altezza delle aspettative." Gambero Rosso